Agevolazione prima casa: Esteso a 2 anni il termine per la rivendita

Agevolazione prima casa

Agevolazione prima casa: Esteso a 2 anni il termine per la rivendita

Agevolazione prima casa: esteso a due anni il termine per la rivendita dell’immobile già posseduto anche se l’impegna è stato assunto prima dell’entrata in vigore della legge n.207/2024

Una recente risposta dell’Agenzia delle Entrate (interpello n. 127/2025) chiarisce un’importante novità in materia di agevolazioni fiscali “prima casa”: il termine per rivendere l’abitazione precedentemente acquistata con i benefici fiscali è stato esteso da uno a due anni, anche per le operazioni già iniziate nel 2024.

Cosa prevedeva la normativa fino al 2024

Fino all’entrata in vigore della legge di bilancio 2025 (legge n. 207/2024), chi acquistava una nuova casa con l’agevolazione “prima casa” e possedeva già un immobile acquistato con la stessa agevolazione, doveva vendere il primo immobile entro 12 mesi dal nuovo acquisto. In caso contrario, si rischiava la decadenza dai benefici fiscali (aliquota agevolata del 2%, credito d’imposta, etc.).

Cosa cambia dal 2025

Con l’articolo 1, comma 116 della legge n. 207/2024, il termine per la vendita dell’immobile già posseduto è stato raddoppiato a 24 mesi. Il contribuente potrà quindi beneficiare dell’agevolazione per il nuovo acquisto anche se resta, temporaneamente, proprietario di due immobili “prima casa”.

L’aspetto rilevante chiarito dall’Agenzia delle Entrate riguarda l’applicabilità della nuova regola anche agli atti stipulati prima del 1° gennaio 2025, purché al 31 dicembre 2024 non fosse ancora decorso il termine annuale per la rivendita.

Il caso concreto

Il caso esaminato dalla risposta n. 127/2025 riguarda un contribuente che:

  • aveva acquistato un primo immobile con le agevolazioni nel 2018;
  • ha effettuato un nuovo acquisto con agevolazioni il 25 gennaio 2024, nello stesso comune;
  • si era impegnato a vendere l’immobile già posseduto entro un anno;
  • ha incontrato difficoltà a concludere la vendita entro il termine originario, per ritardi nella concessione del mutuo all’acquirente.

Grazie all’interpello relativo agli effetti della modifica normativa, il termine di rivendita viene automaticamente esteso al 25 gennaio 2026, senza che il contribuente perda l’agevolazione ottenuta per il nuovo acquisto.

Perché questa novità è importante

La proroga del termine a due anni rappresenta una svolta importante per i contribuenti che acquistano un secondo immobile usufruendo delle agevolazioni prima casa. In particolare:

  • consente di evitare la decadenza dal beneficio in caso di ritardi non dipendenti dalla volontà del contribuente;
  • offre una maggiore flessibilità nella gestione della vendita del primo immobile;
  • semplifica l’interpretazione della normativa, riducendo le occasioni di contenzioso con l’Amministrazione Finanziaria.

Il ruolo del notaio

In queste operazioni, il notaio assume un ruolo centrale: informa le parti sulle condizioni per usufruire dell’agevolazione, verifica le dichiarazioni previste dalla legge e, in casi come questo, può offrire supporto qualificato per valutare la compatibilità del caso concreto con le norme aggiornate.

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